Le collezioni del museo (Prima versione)
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In attesa dell’ampliamento previsto per il 2017, il museo occupa attualmente l’ala est dell’edificio.
L’androne d’ingresso è attrezzato per accogliere conferenze e convegni; a sinistra dell’ingresso, un’aula didattica dispone di documentari e punti multimediali.
Le antiche cantine scavate nella roccia ospitano una piccola esposizione di plutei altomedievali, testimonianza dei primi secoli del Cristianesimo nel territorio delle antiche Diocesi di Belluno e di Feltre.
Nelle sale del piano mezzanino trovano spazio dipinti del Settecento veneziano realizzati per la cappella di villa Fabris Guarnieri a Tomo di Feltre.
Nel salone Gradenigo al primo piano, caratterizzato da uno splendido soffitto ligneo dipinto, è situata la pinacoteca, che espone in un percorso cronologico e stilistico testimonianze pittoriche comprese tra il XV e il XVIII secolo.
Le adiacenti sale della scultura presentano una selezione di opere provenienti dal territorio, con un nucleo rilevante dedicato al “Michelangelo del legno” Andrea Brustolon.
L’antica Cappella del palazzo custodisce le opere più preziose, tra le quali il calice del diacono Orso del VI secolo, un altare portatile del XII secolo, una Madonna quattrocentesca in alabastro, la croce post-bizantina in legno di bosso del 1542 e il reliquiario a busto di San Silvestro realizzato nel 1497 dall’orafo fiorentino Antonio di Salvi.
Al piano superiore, situato al livello delle soffitte, è allestita una sezione dedicata ai paramenti liturgici e all’oreficeria sacra, con esemplari databili tra XIII e XIX secolo.
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Sono innumerevoli i musei sparsi in tutti Italia, sia civili che diocesani. Cos'è che rende particolarmente attraente e inconfondibile il Museo Diocesano di Arte Sacra di Feltre? Innanzitutto il contenitore. Si tratta di un palazzo che dalle due torri del XIII secolo è diventato castello, castrum come dicono alcuni documenti dell'epoca, edificato sulla scaglia rossa, una roccia dolomitica che ha guidato poi anche l'allestimento museale. Nel Quattrocento esso si è trasformato in un palazzo veneziano dalle eleganti bifore assumendo poi nel Cinquecento caratteri rinascimentali di regolarità e simmetria. In seguito non solo mancati apporti barocchi e neoclassici. Nel XX secolo ha assunto finalità improprie, al punto che nella prima guerra mondiale ospitò 500 militari e 40 quadrupedi. Un accurato restauro conservativo ha permesso di recuperare in maniera filologica l'intero palazzo come un breve video all'inizio della visita permette di esaminare.
Vera meraviglia del Museo è la sala del tesoro con diverse opere di assoluta rarità, tra le quale il Calice del Diacono Orso, del VI secolo, considerato il più antico calice eucaristico dell'Occidente.

